lunedì 23 ottobre 2017

Eraclito e l'esperienza del divenire

Eraclito visse a cavallo tra il VI secolo e il V secolo a.c a Efeso, una città nella Ionia.
La tradizione lo presenta come un discendente della stirpe reale.
La sua riflessione sul mondo si può sintetizzare in due nuclei tematici 

  1. Il flusso universale 
  2. Il logos e la legge dei contrari.

Il pensiero che accomuna i due nuclei tematici è la considerazione che l'universo è in continuo divenire. 


  • Il flusso universale consiste nel conflitto che vi è immersa la realtà, come  ad esempio il conflitto delle diverse classi sociali, oppure il conflitto tra i vari belementi in natura ma anche il conflitto che ha l'uomo ogni giorno con se stesso che lo fa mutare. 
La sostanza che simboleggia l'universo in continua evoluzione è il fuoco,un elemento mutevole e distruttore. 
Il logos e la legge dei contrari 
Per Eraclito il popolo era diviso in due:
1.I dormienti, ai quali il mondo appariva caotico e scisso. Erano considerati nell'errore perché prigionieri dell'apparenza sensibile.
2. Gli svegli, ai quali il mondo appariva razionale . Erano in grado di cogliere la verità ossia il logos, la legge necessaria dell'universo consistente nell'interdipendenza degli opposti. 

I Pitagorici e la concezione matematica della natura

La scuola Pitagorica fu fondata  in Magna Grecia nel 499 a.c da Pitagora. Era una fratellanza religiosa-politica, considerata sotto molti punti di vista una setta religiosa; infatti Pitagora e i suoi
seguaci seguivano regole ascetiche, ovvero  regole di privazione, e praticavano la condivisione dei beni.
I discepoli di Pitagora si dividevano in due

  • Acusmatici: erano obbligati al silenzio e a seguire una rigida disciplina di comportamento 
  • Matematici: erano a conoscenza delle dottrine del maestro,potevano esprimere la loro opinione e fare domande.
Le dottrine che venivano trattate dai pitagorici riguardavano l'anima e il numero 

  • l'anima era un principio divino per loro,pensavano si potesse liberare dalla prigione del corpo e dalla trasmigrazione delle anime tramite 
  1. L'ascesi: ovvero la privazione 
  2. La filosofia : ovvero la contemplazione dell'ordine
  • Il numero invece era considerato come cosmo (dal greco kosmos che significa ordine) inteso come ordine misurabile. Affermavano che alla base di tutti i rapporti tra le cose corrispondessero ai rapporti coi numeri 
  1. Cose imperfette => numeri pari (non limitati) 
  2. Cose perfette => numeri dispari (limitati) 

Per i Pitagorici iL 10 è il numero perfetto che viene raffigurato con un triangolo che ha come lati 4  e che contiene numeri pari e dispari. I Pitagorici erano soliti a prestare giuramento su questa figura.


mercoledì 4 ottobre 2017

Filosofi Ionici

Talete
poneva l'acqua come principio originario poiché tutti gli esseri viventi sono intrisi di quest'ultima.
L'esperienza originale a cui fa riferimento Talete è probabile fosse il parto,dato che il neonato viene dato alla luce "rompendo le acque".
Talete pensa all'acqua come principio divino eterno e immutabile da cui dipende la vita è da cui tutte le cose derivano.


Anassimandro
poneva l' Àpeiron come principio divino infinito, indeterminato da cui tutte le cose derivano per la  separazione e la differenziazione.
Poiché ritiene che il principio da cui derivano tutte le cose non possa identificarsi con l'idea di archè di Anassimene e Anassimandro


Anassimene
pone l'aria come  principio divino perché attribuisce i caratteri dell'infinità  e del movimento incessante: l'aria è la forza che anima il mondo è il principio di ogni mutamento.

martedì 3 ottobre 2017

Gli ionici e il problema dell'arché

La prima  riflessione filosofica
I primi filosofi sono affascinati dallo spettacolo dei fenomeni naturali e cercano una risposta razionale alle domande.
La prima riflessione avviene nella Ionia intorno ai secoli VII-VI a.c per cercare una risposta agli interrogativi.  I primi  filosofi che inaugurarono questo stile di pensiero furono :
  1. Talete
  2. Anassimandro
  3. Anassimene
Erano tutti e tre di Mileto (Asia minore) la città più forte e ricca di quel periodo.
Questi tre filosofi sono i primi ad essersi interrogati sul per primi sulla natura multiforme e mutevole dell' uomo e di aver individuato una causa,un principio originario (archè) da cui tutte le cose derivano. 

Aristotele

Aristotele nacque a Stagira nel 384 A.C. A diciassette anni entrò nella scuola filosofica di Platone e divenne suo discepolo. Negli anni p...